In questa situazione, parlare d’estetica implica sempre un esame delle accezioni del termine nella sua storia e delle nuove possibilità che esse ci offrono come attrezzo (mezzo) per l’analisi, la comprensione e la valutazione della produzione artistica contemporanea.
L’estetica non è lo studio di una costruzione intellettuale, prodotta da un processo razionale e cosciente. Ci capita frequentemente che si possa emettere un giudizio estetico anche prima di capire il senso dell’opera e le motivazioni della sua creazione.
Questo tipo di giudizio si manifesterà con opinioni come “mi piace, non mi piace; è brutto, è interessante, è ridicolo”. È così che il giudizio del gusto o del piacere non si costituisce come un processo logico, ma è il godimento soggettivo di certe azioni umane. L’estetica come disciplina vuole ordinare i processi dietro di questo sentire di fronte all’opera d’arte e produrre un sistema – in costante reinvenzione – che ci permetta di portarla nel piano della coscienza, se non della razionalità.
[1] “Il regime estetico dell’arte e il tessuto sensibile, la rete di nuove relazioni tra l’“arte” e la “vita”, costituito alla sua volta dall’invenzioni artistiche, i nuovi linguaggi che continuano ad apparire senza assassinare i linguaggi classici e le mutazioni nella percezione e nella sensibilità ordinaria.” ALZURU, Pedro: “Una querella sin fin”. Revista de arte y estética contemporánea. Gennaio – Giugno 2007. Mérida. P 98.
[2] “Studiare l’estetica dell’immaginario, nelle manifestazioni iconografiche postmoderne, precisa il recupero de concetti della modernità che, essendo uno stile, possiede paradigmi definiti come il progresso, il avant-garde, la ricerca del nuovo, per essere unico e originale. […] La postmodernità, alla sua volta, è inclusiva, è una tendenza, oppure una condizione che accetta praticamente tutte le manifestazioni dell’immaginario umano […]. Questa condizione postmoderna, quindi, valorizza quello che è eclettico, l’ambiguità, la polisemia, l’ibridazione di molteplice forme, trattene un gioco di un’iconografia eclettica e cerca la multidimensionalità e la libertà.” FURTADO RAHDE, Maria Beatriz y DALPIZZOLO, Jaqueline: “Considerações sobre uma estética contemporânea”. Revista da Associação Nacional dos Programas de Pós-Graduação em Comunicação. Abril 2007. P 7.
No hay comentarios.:
Publicar un comentario